Roberto Finelli
1.Economia del post-fordismo e filosofia del post-moderno
Post-moderno e post-fordismo, a chi si volge a considerare le strutture fondamentale del nostro vivere attuale, appaiono concetti profondamente connessi, non solo sul piano verbale per l’uso del prefisso temporale che connota entrambi i termini, ma per il loro intrinseco contenuto di senso: l’uno, il post-moderno, quale espressione, dal lato della storia delle idee e della coscienza riflessa, di ciò che l’altro, il post-fordismo, ha messo in campo sul piano dell’organizzazione del lavoro e della produzione della ricchezza economica. Dandosi così un singolare parallelismo tra produzione nell’idea e produzione nella … Continua a leggere
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1.“Consecutio temporum” è il complesso di regole che, com’è noto, nella sintassi latina pongono in rapporto, secondo un ordine preciso di consequenzialità, l’accadere del passato con quello del presente e del futuro.
Fare oggi, di tale espressione antica, il titolo di una rivista dedicata alla postmodernità, non può che significare voler indagare la natura del tempo che viviamo oggi noi tutti: a muovere dalla questione di fondo di quanto il postmoderno, che è sinonimo di società dell’informazione, di società della produzione virtuale, di società della fine delle ideologie e della fine della lotta di classe, … Continua a leggere
Questo saggio di A. Honneth, che appare per la prima volta in traduzione italiana, delinea la storia del concetto di lavoro a partire da Marx, mostrandone il progressivo declino, fino alla scomparsa, nell'ambito della Teoria Critica della Scuola di Francoforte. Mette in connessione da questo punto di vista critico l'opera di H. Arendt con quella di J. Habermas, evidenziando l'inefficacia e la parzialità del loro privilegiare il solo agire comunicativo. Si propone in conclusione di tornare a valorizzare, in modo diverso dall'antropocentrismo di Marx, il concetto di lavoro.
Roberto Finelli
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(abstract. In Marx’s work we can isolate two different paradigms that need to be understood in a deeply different way from the interpretation provided by L. Althusser and his school during the 60’s and 70’s. This article posits a fundamental distinction between Marx’s theory of historical materialism and Marx’s theory of Capital. While the first one is centered on the promethean exaltation of the development of productive forces, the second one describes a social system grounded on an impersonal mechanism of socialization. This mechanism is constituted by an abstract and quantitative wealth characterized … Continua a leggere
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Cristina Corradi
Neomarxismo, pensiero operaio, insubordinazione sociale: tre distinti paradigmi dell’operaismo italiano
(abstract. Il saggio mira a distinguere i profili teorici presenti all’interno dell’operaismo, la corrente del marxismo italiano che, negli anni ’60, si propone quale alternativa rivoluzionaria alla strategia togliattiana della via italiana al socialismo e alla politica culturale del Pci che adotta una problematica democratica, antifascista e populista in luogo di una problematica socialista, marxista, operaia. La sociologia politica di Raniero Panzieri e del gruppo dei “Quaderni rossi”, che fa riferimento al Capitale e ai rapporti sociali di produzione per analizzare il capitalismo fordista-keynesiano, … Continua a leggere
Pubblicato in Archivio, Marxiana
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Massimo Cappitti
(abstract. According to G. Anders “soft” totalitarianism can obtain unconditional obedience without resorting to violence, thanks to the efficacy of its imperceptible capacity of mass standardization. This article analyzes Anders’ reflections on the frightening characteristics of late-modern society, such as the unlimited development of technology, the disappearance of individual responsibility and the triumph of an ethics of indifference. It aims to illustrate Anders’ deep understanding of the nihilist impact that the logic of capitalism produces the contemporary modes of existence.
Se siamo disperati che ce ne importa?
Continuiamo come se non lo fossimo.
Günther Anders
Quanto più, scrive … Continua a leggere
This article investigates the opposing solutions provided by Descartes and Hobbes on the issue of human individuality. Both solutions need to be understood through the physical and metaphysical problem that both Descartes and Hobbes share: that is the problem of 'individual bodies'. Being confronted with this issue, the two thinkers face similar difficulties. The hypothesis maintained here is that the removal of the theoretical obstacles arising from the issue of the uniqueness of the extended substance - and the consequent impossibility of conceiving the existence of individual bodies - allows Descartes, and no less Hobbes, to elaborate a conception of the human being as a separate field that is distinguished from the rest of nature.
di Roberto Finelli
1. Un nuovo soggetto della storia.
Quando Antonio Gramsci comincia a deporre i suoi appunti in quelli che saranno poi i Quaderni del carcere, il suo sguardo teorico è profondamente mutato rispetto ai suoi precedenti anni di vita e di militanza politica. Imprigionato nell’Italia dove ormai s’è consolidato il regime fascista, consapevole dell’esaurimento e della sconfitta dei moti sociali e rivoluzionari nell’Europa occidentale postbellica, profondamente isolato non solo dai compagni del carcere ma, verosimilmente, anche da una parte del gruppo dirigente del Pcd’I, almeno quanto al giudizio sull’Unione Sovietica[1], il militante politico sardo riesce, … Continua a leggere
[Abstract] Il termine populismo, scrive Ernesto Laclau, non possiede alcuna «unità referenziale proprio perché non designa un fenomeno circoscrivibile, ma una logica sociale, i cui effetti coprono una varietà di fenomeni. Il populismo è, se vogliamo dirla nel modo più semplice, un modo di costruire il politico» (La ragione populista, p. XXXIII). La necessità specifica del populismo è, per Laclau, la costruzione del popolo, la cui logica viene descritta alla luce di una complessa architettonica che intreccia marxismo, linguistica, psicoanalisi e decostruzione. Ma questa è anche, allo stesso tempo, la logica costitutiva della “struttura” democratica. L’analisi dei meccanismi di costruzione del popolo rappresenta, pertanto, per Laclau, il supporto teorico necessario per un nuovo discorso politico emancipatorio in grado di riformulare il progetto democratico della sinistra in direzione di una democrazia radicale e plurale.
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[Abstract: Populism According to Laclau] In Laclau’s words, Populism “has no referential unity because it is ascribed not to a delimitable phenomenon but to a social logic whose effects cut across many phenomena. Populism is, quite simply, a way of constructing the political” (On populist reason, p. xi). According to him, populism’s specific necessity is to construct the people. Laclau describes the logic of such a construction under the light of a very complex theoretical architecture which interwines Marxism, linguistics, psychoanalysis and deconstruction. This is - he claims - the constitutive logic of democratic “structure” as well. In such a way, Laclau believes that to analyze the mechanisms according to which the people is constructed, corresponds to establish the necessary theoretical background capable to reformulate left wing democratic project towards “plural and radical democracy.”
A.M. Sassone
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(abstract. A partire dal riconoscimento delle soggettività e dalle relazioni mente-corpo, l’A. pone l’accento sulla dimensione verticale del suono e della voce e sulle risonanze dell’analista che diventano strumenti d’elezione di ogni percorso analitico. La teoria, sostenuta da concetti mutuati dalla fisica e dalle neuroscienze, è affiancata anche dalla narrazione di un caso clinico che permette al lettore di entrare nella stanza d’analisi per cogliere la qualità e la complessità dell’ascolto nella relazione analitica.)
Per rintracciare il tema di questo intervento – che sarà incentrato sulle relazioni tra le leggi della natura e … Continua a leggere
Pubblicato in Freudiana
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Emanuele Profumi
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(abstract. Axel Honneth’s theses on human recognition have become the centre of the philosophical debate on this argument by the time, but, beyond some criticism of his critical theoretical framework, no one has ever truly brought them all up for discussion. That results even more surprising when one relates Honneth’s notion of recognition to a political dimension. Starting from the inner limits of the German philosopher’s theoretical structure, in particular from his interpretation of Mead’s social philosophy and Marx’s political philosophy, the aim of the present paper is to highlight the fundamental factors which … Continua a leggere
Pubblicato in Hegeliana
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«Rappresentazione di cosa» (Sachvorstellung) e «rappresentazione di parola» (Wortvorstellung) costituiscono, nella loro distinzione qualitativa e funzionale, una costante del pensiero di Freud, dall’inizio alla fine. A muovere da questa distinzione, il saggio si propone, con una sottointesa ma non meno radicale, critica nei confronti delle tesi sostenute da Jacquas Lacan, che tanta influenza hanno avuto nella cultura contemporanea, di argomentare come e perché l’inconscio per Freud non sia strutturato come il linguaggio. La prospettiva lacaniana, con la sua forte valorizzazione del Nulla, d’ispirazione heideggeriana, e la sua destrutturazione pressoché totale d’ogni istanza di soggettvità e di razionalità, appare assai lontana, con un radicale esito di fraintendimento, dall’impostazione biologico-materialistica di Freud. Di contro agli esiti del lacanismo questo saggio prova a ricostruire la teoria della rappresentazione in Freud e l’eterogeneità delle tre logiche che l’articolano e la compongono.
Pubblicato in Freudiana
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Giorgio Cesarale
Allorché si discute di che cosa sia la filosofia e di quale sia il suo ruolo nel nostro mondo sociale si ascolta spesso ripetere la nota sentenza hegeliana: “la filosofia è il proprio tempo appreso in pensieri”. Benché si tratti di una sentenza di derivazione baconiana, non si può negare che rifletta bene la concezione che Hegel aveva di ciò che la filosofia deve fare rispetto al mondo in cui è collocata e da cui trae alimento: il pensare, proprio perché anzitutto è, non può non essere ancorato all’essere. D’altro canto, l’essere può, … Continua a leggere
Pubblicato in Hegeliana
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Claudio Bazzocchi
(abstract. Per Hölderlin, la rivoluzione non può essere rappresentata dalla fredda lama di una dottrina sociale e politica. Deve contemplare il cuore degli uomini, avere spessore esistenziale. La rivoluzione è l’apertura di un tempo nuovo che non può però limitarsi all’abbattimento del positivo — religione al servizio dei dominanti, dispotismo, vuote convezioni sociali —, ma deve diventare messa a tema della libertà nel suo essere continuamente esposta alla finitezza e al nulla del destino mortale degli uomini. Il tempo veramente nuovo è allora quello in cui lo scacco della libertà — la tragicità del … Continua a leggere
Pubblicato in Hegeliana
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di Cristina Corradi
Nel suo ultimo, corposo saggio (Strati di tempo. Karl Marx materialista storico, Jaca Book 2011) Massimiliano Tomba ricostruisce l’itinerario marxiano – dalla dissertazione di dottorato sull’atomismo antico all’Ideologia tedesca, dai Grundrisse al confronto con i populisti russi – utilizzando come filo conduttore la maturazione del “materialismo storico”. L’espressione – ci ricorda l’autore – non è di Marx ma di Engels che la usa, congiuntamente alla dizione “socialismo scientifico”, con intenti divulgativi. Obiettivo del libro non è, tuttavia, la ricostruzione filologica del vero materialismo pratico o materialismo comunista di Marx, da contrapporre ai fraintendimenti … Continua a leggere
Oscar Oddi
La crisi economica esplosa nel 2008, considerata da molti osservatori come la più grande e devastante dai tempi della Grande Depressione del 1929 (che, non lo si dimentichi, fu veramente superata solo “grazie” alla Seconda Guerra Mondiale), ha di certo contribuito al rinnovato interesse verso il pensiero di Marx, che però già da qualche anno aveva di nuovo fatto la sua comparsa (accademica, editoriale e non solo), sintomo del fatto che la riflessione marxiana rimane imprescindibile per comprendere anche la nostra società attuale (moderna, tardo-moderna o post-moderna che dir si voglia). Questo volume (Aspetti del pensiero di … Continua a leggere
di Oscar Oddi.
Quanto mai opportuna appare la scelta di riproporre al pubblico, sei anni dopo la prima uscita, questa nuova edizione del libro di Cristina Corradi Storia dei Marxismi in Italia (Manifestolibri, 2011, pp. 376, € 35,00). Un libro importante, che ha suscitato una vasta eco, riuscendo nell’impresa di rianimare un dibattito che ormai languiva sia negli asfittici particolarismi accademici che negli ambienti politici-culturali che ancora in qualche modo ritengono di ispirarsi alla lezione (e tradizione) del marxismo in Italia. Si può infatti dire di trovarsi di fronte ad un lavoro “militante” (nel senso più nobile della parola), nato … Continua a leggere
Francesca Fistetti
“NeoRealismi” a confronto. Rigurgiti postmoderni e rivalse scientiste?
L’estate 2011 ha stupito noi lettori distratti da continue iniezioni televisive di iperrealtà con l’ennesima versione, forse anch’essa postmoderna, di una delle più dibattute polemiche filosofiche dell’ultimo decennio, quella tra ‘(neo-)realismo’ e ‘postmoderno’. Procediamo però con cautela, tentando di chiarire al meglio i termini della complessa questione.
Tutto ha inizio dal provocatorio manifesto di un presunto ritorno alla realtà, lanciato dalle colonne de “La Repubblica” da Maurizio Ferraris, noto filosofo formatosi alla scuola del ‘pensiero debole’ di Gianni Vattimo, oggi, vicino al trascendentalismo scientista di derivazione searliana. Il battesimo di … Continua a leggere
Francesco Toto
In ordine imparzialmente alfabetico, il libro di Pina Totaro, Instrumenta mentis. Contributi al lessico filosofico di Spinoza, Firenze, 2009, pp. 328 raccoglie alcuni dei contributi, editi e inediti, che l’autrice ha composto lungo un arco temporale che va dal 1994 al 2007, dedicati ognuno ad una particolare voce del lessico spinoziano: Acquiescentia, Amor Dei Intellectualis, Amor Sui, Experientia, Machina, Mens, Natura, Obedientia, Politica, Religio, Theologia. A questi si aggiunge, sotto la voce Signum, un lungo saggio su I segni della ‘malattia d’amore’ e la dottrina … Continua a leggere
di Guido Baggio
Gli articoli raccolti nel numero di Paradigmi dedicato agli “Itinerari Pragmatisti” offrono una serie di interessanti scorci sulle risposte che gli autori classici del Pragmatismo hanno formulato in riferimento ad alcune questioni che occupano ancora oggi una posizione rilevante nel dibattito filosofico. In particolare, i percorsi tracciati affrontano alcuni nodi problematici riguardanti l’origine, la struttura e il ruolo delle scienze normative, la dimensione costitutiva del linguaggio nella relazione uomo-mondo o, ancora, il carattere epistemico del senso comune e il superamento del dubbio radicale sulla scorta della dinamica relazionale di dubbio e credenza. Sono tutte questioni che evidenziano … Continua a leggere
Lars Lambrecht
Landshut, Siegfried, Sulle tracce del politico. Su alcuni concetti fondamentali della politica (1925). Critica della sociologia (1929). A cura di E. Fiorletta, Pensa Multimedia, Lecce 2009 (22,- Euro).
La traduzione in italiano di due lavori giovanili di Siegfried Landshut è un invito alla ricezione critica di quello che è considerato uno dei primi politologi della Repubblica federale tedesca. Dopo le ricerche sulla storia del nazionalsocialismo è evidentemente ancora vivo il bisogno di fare luce sulle responsabilità delle singole istituzioni. Ne sono una riprova le recenti discussioni attorno all’operato dell’Ufficio degli Esteri durante il fascismo e negli … Continua a leggere
Consecutio temporum
Hegeliana/Marxiana/Freudiana è una rivista a periodicità semestrale. Gli articoli proposti alla redazione vengono sottoposti a peer rewiew.
Anno 5, n. 2, Luglio 2021, a cura di R. Finelli e F. Toto
Direttore editoriale:
Roberto Finelli
Redazione:
Sergio Alloggio, Claudio Bazzocchi, Massimo Cappitti, Mico Capasso, Cristina Corradi, Michela Russo, Jamila Mascat, Oscar Oddi, Emanuele Profumi, Francesco Toto, Marco Gatto, Manuel Guidi.
Comitato scientifico di referaggio:
Jacques Bidet (Paris X), Giovanni Bonacina (Univ. Urbino), Giorgio Cesarale (Univ. Roma – La Sapienza), Lars Lambrecht (Univ. Hamburg), Francesco Fistetti (Univ. Bari) Mario Manfredi (Univ. Bari), Mario Pezzella (Scuola Normale- Pisa), Emmanuel Renault
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