Pierre-François Moreau e francesco toto
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FT: Quando si fa la storia delle idee i nomi sono importanti. La prima cosa che vorrei chiederti riguarda allora l’emergere della categoria di materialismo. Si tratta del nome di un’accusa o di una rivendicazione ? Chi accusa chi di essere materialista? E qual è il nemico implicitamente designato da coloro che per primi rivendicano per sé questa bandiera?
PFM: Sappiamo oramai che le prime occorrenze del termine « materialista» si situano nel XV e XVI secolo, ma in un’accezione molto differente da quella che ci è familiare. Il «materialista» … Continua a leggere
Delphine Kolesnik-Antoine
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Abstract: From a methodological reflection on the relevance of the categories of “tendency” and “inclination” for a study of the reception of a text, this contribution focuses on three texts that accompanied the first edition of L’Homme in his original language, in 1664: the translation of the preface by Schuyl to the 1662 Latin edition, the preface by Clerselier and the Remarques by La Forge. In order to connect these texts both to the indications given by Descartes himself in his published writings, and to the subsequent condemnation of his works, we can distinguish between … Continua a leggere
Emanuela Scribano.
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Malgrado l’evidente continuità problematica tra il Breve Trattato e l’Etica, nel passaggio dallo scritto giovanile all’opera maggiore non è solo la disposizione delle materie a subire modifiche, e i cambiamenti non sono solo aggiunte. Nell’Etica è dato rintracciare vere e proprie confutazioni delle tesi contenute nel Breve Trattato. Un buon esempio, in questa direzione, è quello della meraviglia. Nel Breve Trattato i sentimenti sono divisi a seconda del genere di conoscenza dal quale derivano, e la meraviglia figura al primo posto tra i sentimenti che derivano dall’opinione… Continua a leggere
Chiara Fabbrizi
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Abstract: The purpose of this contribution is to demonstrate that Kant has not neglected the problem of the embodiment of reason. In fact, in order to understand Transcendental Philosophy we should bear in mind that the subject of knowledge is a human being. By focusing on the physiological aspects of the interaction between mind and body, and on the Kantian notes on medicine, I will show their general relevance for Transcendental Philosophy. Even if Kant denies that Transcendental Philosophy depends on human biology, he certainly sees the necessary connection between them. In particular, although … Continua a leggere
Roberto Finelli – Francesco Toto
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Idealismi e materialismi
Nella tradizione marxista materialismo e idealismo valevano come nozioni descrittive, ma vivevano ancora nella forma della rivendicazione e dell’accusa, come strumenti di una lotta.
Dopo la crisi dei marxismi tali concetti conservano una residua pertinenza nel discorso erudito e nella ricostruzione delle singolari polemiche che hanno solcato la cultura europea, nell’antichità come nella modernità, ma sembrano divenuti incapaci di far presa sull’attualità, di rendere conto della moltitudine di posizioni che si contendono la scena intellettuale contemporanea.
Chi, oggi, oserebbe assumere l’identità dell’essere con l’essere-percepito, pensare la natura come Spirito … Continua a leggere
Roberto Finelli
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Il concetto di «negazione» nell’opera di Hegel appare centrale ma anche polisemico, composto di vari significati e di varie utilizzazioni. Secondo quanto afferma Hegel stesso in un passo sulla religione egizia delle Vorlesungen über die Philosophie der Religion, «il negativo [das Negative], questa astratta espressione, ha molte determinazioni»[1]. Ne consegue che provarsi a comprendere la filosofia di Hegel significa saper chiarire la diversità delle varie determinazioni del concetto e delle funzioni della negazione: così come saperle distinguere e sciogliere tra loro, soprattutto quando si dia il caso di un loro intreccio … Continua a leggere
Tomaso Cavallo
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«L’Etica richiede lettori non pigri, discretamente dotati e soprattutto che abbiano molto tempo a loro disposizione. Se le si concede tutto questo, in cambio offre molto di più di quello che ci si può ragionevolmente attendere da un libro: svela l’enigma di questa nostra vita, e indica la via della felicità, due doni che nessuno può disprezzare».
G. Colli.
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Nonostante tempestive denunce, severe proibizioni e censure ecclesiastiche, una qualche familiarità con i testi dell’«empio» e «ateo» Spinoza, circoscritta quanto si vuole, ha alle spalle nel nostro paese una tradizione di lunga data … Continua a leggere
Emanuela Mangione
Si può parlare oggi di una genesi sociale del narcisismo? Questa è una delle tematiche intorno a cui filosofi, psicoanalisti, ma anche economisti e politici si stanno interrogando; essenzialmente la questione riguarda le possibili connessioni tra l’attuale sistema sociale ed economico e certe patologie di tipo prevalentemente narcisistico, con aree sintomatiche in cui il protagonista risulta essere sempre più il corpo e le scissioni corpo mente.
A tale proposito mi sembra calzante l’espressione“liquidità del soggetto in una società liquida”(Garella,congresso SPI 2012). Una società, quella della postmodernità, che sembra porre l’individuo all’interno di una accelerazione costante alla ricerca … Continua a leggere
Pubblicato in Freudiana
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Primo resoconto di un’esperienza in movimento
Questo contributo è una versione provvisoria dell’introduzione a una guida pratica alla nanopolitica (nanopolitcs handbook) a cui stiamo lavorando attualmente, ed è il frutto di un processo di elaborazione e scrittura collettive. In quanto work in progress, e in quanto strumento di intervento e possibilmente di mobilitazione, il testo illustra il modo in cui abbiamo cominciato a pensare attraverso il nanopolitico, utilizzandolo come quadro di riferimento per concepire la politica, la relazionalità e il corpo.
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Recensione di Oscar Oddi
La crisi divampata (ma non improvvisa) nel 2007-2008, i cui terrificanti effetti sul tessuto economico, sociale e politico sono ora dispiegati in tutta la loro potenza distruttrice (si pensi alla Grecia, “modello” di azzeramento della sovranità e della democrazia reale, pronto ad essere esportato nel resto d’Europa) hanno colto la “sinistra” (in tutte le sue diramazione, compresa quel che resta di quella così detta ”radicale”) completamente spiazzata, impreparata, afona. Ridotta all’irrilevanza teorico-organizzativa, frutto di decenni di “sbornie” post-moderniste e moltitudinarie-imperiali, quando non addirittura fautrice (coscientemente o meno) dell’ideologia (neo)liberale, si trova oggi in una condizione di … Continua a leggere
Cristina Corradi
Nel suo ultimo, corposo saggio (Strati di tempo. Karl Marx materialista storico, Jaca Book 2011) Massimiliano Tomba ricostruisce l’itinerario marxiano – dalla dissertazione di dottorato sull’atomismo antico all’Ideologia tedesca, dai Grundrisse al confronto con i populisti russi – utilizzando come filo conduttore la maturazione del “materialismo storico”. L’espressione – ci ricorda l’autore – non è di Marx ma di Engels che la usa, congiuntamente alla dizione “socialismo scientifico”, con intenti divulgativi. Obiettivo del libro non è, tuttavia, la ricostruzione filologica del vero materialismo pratico o materialismo comunista di Marx, da contrapporre ai fraintendimenti del marxismo novecentesco. Esso esplora … Continua a leggere
Recensione a Carla Maria Fabiani, Aporie del moderno. Riconoscimento e plebe nella Filosofia del diritto di G.W.F. Hegel, Pensa Multimedia, Lecce 2011
Antonio Carnevale
Nella poliedrica costellazione degli studi hegeliani e soprattutto fra quelli che – come nel caso particolare di questo libro – pongono a proprio oggetto d’indagine la Filosofia del diritto, il lavoro di Carla Maria Fabiani possiede l’indubbio e meritato pregio di occuparsi di due figure filosofiche che assai di rado vengono considerate interconnesse da un punto di vista concettuale. Per la prima di esse, la «plebe» (Pöbel), si tratta di una vera … Continua a leggere
Roberto Finelli

1.Economia del post-fordismo e filosofia del post-moderno
Post-moderno e post-fordismo, a chi si volge a considerare le strutture fondamentale del nostro vivere attuale, appaiono concetti profondamente connessi, non solo sul piano verbale per l’uso del prefisso temporale che connota entrambi i termini, ma per il loro intrinseco contenuto di senso: l’uno, il post-moderno, quale espressione, dal lato della storia delle idee e della coscienza riflessa, di ciò che l’altro, il post-fordismo, ha messo in campo sul piano dell’organizzazione del lavoro e della produzione della ricchezza economica. Dandosi così un singolare parallelismo tra produzione nell’idea e produzione nella … Continua a leggere
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1.“Consecutio temporum” è il complesso di regole che, com’è noto, nella sintassi latina pongono in rapporto, secondo un ordine preciso di consequenzialità, l’accadere del passato con quello del presente e del futuro.
Fare oggi, di tale espressione antica, il titolo di una rivista dedicata alla postmodernità, non può che significare voler indagare la natura del tempo che viviamo oggi noi tutti: a muovere dalla questione di fondo di quanto il postmoderno, che è sinonimo di società dell’informazione, di società della produzione virtuale, di società della fine delle ideologie e della fine della lotta di classe, … Continua a leggere
Questo saggio di A. Honneth, che appare per la prima volta in traduzione italiana, delinea la storia del concetto di lavoro a partire da Marx, mostrandone il progressivo declino, fino alla scomparsa, nell'ambito della Teoria Critica della Scuola di Francoforte. Mette in connessione da questo punto di vista critico l'opera di H. Arendt con quella di J. Habermas, evidenziando l'inefficacia e la parzialità del loro privilegiare il solo agire comunicativo. Si propone in conclusione di tornare a valorizzare, in modo diverso dall'antropocentrismo di Marx, il concetto di lavoro.

Roberto Finelli
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(abstract. In Marx’s work we can isolate two different paradigms that need to be understood in a deeply different way from the interpretation provided by L. Althusser and his school during the 60’s and 70’s. This article posits a fundamental distinction between Marx’s theory of historical materialism and Marx’s theory of Capital. While the first one is centered on the promethean exaltation of the development of productive forces, the second one describes a social system grounded on an impersonal mechanism of socialization. This mechanism is constituted by an abstract and quantitative wealth characterized … Continua a leggere
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Cristina Corradi

Neomarxismo, pensiero operaio, insubordinazione sociale: tre distinti paradigmi dell’operaismo italiano
(abstract. Il saggio mira a distinguere i profili teorici presenti all’interno dell’operaismo, la corrente del marxismo italiano che, negli anni ’60, si propone quale alternativa rivoluzionaria alla strategia togliattiana della via italiana al socialismo e alla politica culturale del Pci che adotta una problematica democratica, antifascista e populista in luogo di una problematica socialista, marxista, operaia. La sociologia politica di Raniero Panzieri e del gruppo dei “Quaderni rossi”, che fa riferimento al Capitale e ai rapporti sociali di produzione per analizzare il capitalismo fordista-keynesiano, … Continua a leggere
Pubblicato in Archivio, Marxiana
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Massimo Cappitti
(abstract. According to G. Anders “soft” totalitarianism can obtain unconditional obedience without resorting to violence, thanks to the efficacy of its imperceptible capacity of mass standardization. This article analyzes Anders’ reflections on the frightening characteristics of late-modern society, such as the unlimited development of technology, the disappearance of individual responsibility and the triumph of an ethics of indifference. It aims to illustrate Anders’ deep understanding of the nihilist impact that the logic of capitalism produces the contemporary modes of existence.
Se siamo disperati che ce ne importa?
Continuiamo come se non lo fossimo.
Günther Anders
Quanto più, scrive … Continua a leggere
This article investigates the opposing solutions provided by Descartes and Hobbes on the issue of human individuality. Both solutions need to be understood through the physical and metaphysical problem that both Descartes and Hobbes share: that is the problem of 'individual bodies'. Being confronted with this issue, the two thinkers face similar difficulties. The hypothesis maintained here is that the removal of the theoretical obstacles arising from the issue of the uniqueness of the extended substance - and the consequent impossibility of conceiving the existence of individual bodies - allows Descartes, and no less Hobbes, to elaborate a conception of the human being as a separate field that is distinguished from the rest of nature.
di Roberto Finelli
1. Un nuovo soggetto della storia.
Quando Antonio Gramsci comincia a deporre i suoi appunti in quelli che saranno poi i Quaderni del carcere, il suo sguardo teorico è profondamente mutato rispetto ai suoi precedenti anni di vita e di militanza politica. Imprigionato nell’Italia dove ormai s’è consolidato il regime fascista, consapevole dell’esaurimento e della sconfitta dei moti sociali e rivoluzionari nell’Europa occidentale postbellica, profondamente isolato non solo dai compagni del carcere ma, verosimilmente, anche da una parte del gruppo dirigente del Pcd’I, almeno quanto al giudizio sull’Unione Sovietica[1], il militante politico sardo riesce, … Continua a leggere
[Abstract] Il termine populismo, scrive Ernesto Laclau, non possiede alcuna «unità referenziale proprio perché non designa un fenomeno circoscrivibile, ma una logica sociale, i cui effetti coprono una varietà di fenomeni. Il populismo è, se vogliamo dirla nel modo più semplice, un modo di costruire il politico» (La ragione populista, p. XXXIII). La necessità specifica del populismo è, per Laclau, la costruzione del popolo, la cui logica viene descritta alla luce di una complessa architettonica che intreccia marxismo, linguistica, psicoanalisi e decostruzione. Ma questa è anche, allo stesso tempo, la logica costitutiva della “struttura” democratica. L’analisi dei meccanismi di costruzione del popolo rappresenta, pertanto, per Laclau, il supporto teorico necessario per un nuovo discorso politico emancipatorio in grado di riformulare il progetto democratico della sinistra in direzione di una democrazia radicale e plurale.
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[Abstract: Populism According to Laclau] In Laclau’s words, Populism “has no referential unity because it is ascribed not to a delimitable phenomenon but to a social logic whose effects cut across many phenomena. Populism is, quite simply, a way of constructing the political” (On populist reason, p. xi). According to him, populism’s specific necessity is to construct the people. Laclau describes the logic of such a construction under the light of a very complex theoretical architecture which interwines Marxism, linguistics, psychoanalysis and deconstruction. This is - he claims - the constitutive logic of democratic “structure” as well. In such a way, Laclau believes that to analyze the mechanisms according to which the people is constructed, corresponds to establish the necessary theoretical background capable to reformulate left wing democratic project towards “plural and radical democracy.”
A.M. Sassone
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(abstract. A partire dal riconoscimento delle soggettività e dalle relazioni mente-corpo, l’A. pone l’accento sulla dimensione verticale del suono e della voce e sulle risonanze dell’analista che diventano strumenti d’elezione di ogni percorso analitico. La teoria, sostenuta da concetti mutuati dalla fisica e dalle neuroscienze, è affiancata anche dalla narrazione di un caso clinico che permette al lettore di entrare nella stanza d’analisi per cogliere la qualità e la complessità dell’ascolto nella relazione analitica.)
Per rintracciare il tema di questo intervento – che sarà incentrato sulle relazioni tra le leggi della natura e … Continua a leggere
Pubblicato in Freudiana
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Emanuele Profumi
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(abstract. Axel Honneth’s theses on human recognition have become the centre of the philosophical debate on this argument by the time, but, beyond some criticism of his critical theoretical framework, no one has ever truly brought them all up for discussion. That results even more surprising when one relates Honneth’s notion of recognition to a political dimension. Starting from the inner limits of the German philosopher’s theoretical structure, in particular from his interpretation of Mead’s social philosophy and Marx’s political philosophy, the aim of the present paper is to highlight the fundamental factors which … Continua a leggere
Pubblicato in Hegeliana
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«Rappresentazione di cosa» (Sachvorstellung) e «rappresentazione di parola» (Wortvorstellung) costituiscono, nella loro distinzione qualitativa e funzionale, una costante del pensiero di Freud, dall’inizio alla fine. A muovere da questa distinzione, il saggio si propone, con una sottointesa ma non meno radicale, critica nei confronti delle tesi sostenute da Jacquas Lacan, che tanta influenza hanno avuto nella cultura contemporanea, di argomentare come e perché l’inconscio per Freud non sia strutturato come il linguaggio. La prospettiva lacaniana, con la sua forte valorizzazione del Nulla, d’ispirazione heideggeriana, e la sua destrutturazione pressoché totale d’ogni istanza di soggettvità e di razionalità, appare assai lontana, con un radicale esito di fraintendimento, dall’impostazione biologico-materialistica di Freud. Di contro agli esiti del lacanismo questo saggio prova a ricostruire la teoria della rappresentazione in Freud e l’eterogeneità delle tre logiche che l’articolano e la compongono.
Pubblicato in Freudiana
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Giorgio Cesarale
Allorché si discute di che cosa sia la filosofia e di quale sia il suo ruolo nel nostro mondo sociale si ascolta spesso ripetere la nota sentenza hegeliana: “la filosofia è il proprio tempo appreso in pensieri”. Benché si tratti di una sentenza di derivazione baconiana, non si può negare che rifletta bene la concezione che Hegel aveva di ciò che la filosofia deve fare rispetto al mondo in cui è collocata e da cui trae alimento: il pensare, proprio perché anzitutto è, non può non essere ancorato all’essere. D’altro canto, l’essere può, … Continua a leggere
Pubblicato in Hegeliana
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Claudio Bazzocchi
(abstract. Per Hölderlin, la rivoluzione non può essere rappresentata dalla fredda lama di una dottrina sociale e politica. Deve contemplare il cuore degli uomini, avere spessore esistenziale. La rivoluzione è l’apertura di un tempo nuovo che non può però limitarsi all’abbattimento del positivo — religione al servizio dei dominanti, dispotismo, vuote convezioni sociali —, ma deve diventare messa a tema della libertà nel suo essere continuamente esposta alla finitezza e al nulla del destino mortale degli uomini. Il tempo veramente nuovo è allora quello in cui lo scacco della libertà — la tragicità del … Continua a leggere
Pubblicato in Hegeliana
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di Cristina Corradi
Nel suo ultimo, corposo saggio (Strati di tempo. Karl Marx materialista storico, Jaca Book 2011) Massimiliano Tomba ricostruisce l’itinerario marxiano – dalla dissertazione di dottorato sull’atomismo antico all’Ideologia tedesca, dai Grundrisse al confronto con i populisti russi – utilizzando come filo conduttore la maturazione del “materialismo storico”. L’espressione – ci ricorda l’autore – non è di Marx ma di Engels che la usa, congiuntamente alla dizione “socialismo scientifico”, con intenti divulgativi. Obiettivo del libro non è, tuttavia, la ricostruzione filologica del vero materialismo pratico o materialismo comunista di Marx, da contrapporre ai fraintendimenti … Continua a leggere