Mascat M.H.Jamila, “Hegel a Jena. La critica dell’astrazione”, Pensa Multimedia, Lecce 2011.

Giacomo Bottos

HEGEL_A_JENA_

 

Ci sono alcuni concetti nelle filosofie dell’idealismo tedesco che riassumono entro di sé le complessità della problematica che sono chiamati ad esprimere e mediare e che riflettono con la loro plurivocità le tensioni di una struttura sistematica e dell’evoluzione di un pensiero.

E’ senz’altro da annoverare tra questi il concetto di astrazione nella filosofia hegeliana, che il libro di Jamila M.H. Mascat tematizza facendo principalmente riferimento al periodo jenese.

Attraverso la scomposizione prismatica dei diversi significati di astrazione la Denkweg jenese viene ripercorsa in maniera originale. Sul senso di questo ripercorrimento è la stessa autrice a interrogarsi … Continua a leggere

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Vittorio Hösle, “Il sistema di Hegel”, a cura di G. Stelli, La scuola di Pitagora editrice, Napoli 2012, pp. 822

Carla M. Fabiani

 

§1.   La trama e la prospettiva

 

Presentiamo all’attenzione dei lettori la recente traduzione italiana del testo di Hösle, Hegels System, già noto in ambito tedesco e anglosassone, pubblicato in seconda edizione nel 1998 e successivamente tradotto in portoghese e poi in coreano. L’approccio trascendentale proposto dall’A., al sistema enciclopedico hegeliano, ha esplicitamente lo scopo di vagliare analiticamente la tenuta del sistema, sia dal punto di vista della sua coerenza interna sia dal punto di vista della sua adeguatezza. La contraddizione di fondo rintracciata dall’A., soprattutto nell’ambito della filosofia reale di Hegel, concerne essenzialmente … Continua a leggere

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‘notes per la psicanalisi’ : presentazione di una nuova rivista psicoanalitica

                                                                                                             

Sommario:  editoriale – Michel Gribinski, In casa d’altri – Gianni De Renzis, La mente è estatica, di ciò non so nulla – Mario Bottone, Quel che ci insegna l’allucinazione verbale – Francesco Conrotto, Che cos’è la realtà? – Maria Luisa Algini, Il fuoco e la crisalide. Sui bambini e la ‘realtà’ della morte – Laurence Kahn, Lo sterminio e la liquidazione della tragedia. A proposito di Kertész e della lingua atonale – Recensioni

Direttore responsabile: Lucia Schiappoli

Redazione: Mariella Ciambelli, Barbara De Rosa, Felicia Di Francisca, Riccardo Galiani, Maria Lucia Mascagni.

Comitato scientifico: Maurizio Balsamo, Catherine Chabert, … Continua a leggere

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EDITORIALE “Riconoscimento”: limiti di un paradigma

 

Roberto Finelli – Francesco Toto

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Il paradigma del riconoscimento, qual è stato elaborato nell’ultimo ventennio in particolare da Axel Honneth, insieme come nuovo canone della ricerca sociale e nuovo principio dell’emancipazione etico-politica, raccoglie l’eredità, nell’ambito culturale tedesco del secondo dopoguerra del XX sec., di due correnti teoriche che sono la sociologia critica della Scuola di Francoforte e la cosiddetta «Rehabilitierung der praktischen Philosophie».

L’assunzione dell’Anerkennung quale principio fondamentale d’integrazione dell’essere sociale e norma dell’agire emancipativo, in particolare nella configurazione che le ha assegnato Honneth, fa suo infatti, da un lato, uno dei filosofemi principali in … Continua a leggere

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Dominazione e lotta morale

Axel Honneth

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Durante il corso della sua vita Hannah Arendt ha sempre compreso il Marxismo come una teoria del diciannovesimo secolo. Ha trovato nel lavoro di Marx una risposta rivoluzionaria a quella ‘questione sociale’ che i progressi nelle condizioni di vita del ventesimo secolo hanno portato a termine[1]. Mentre venti anni fa questa visione si è probabilmente trovata a scontrarsi con alcune correnti intellettuali, oggi Hannah Arendt si sarebbe trovata a far parte di una tendenza generale. Ovunque la teoria di Marx viene di nuovo fermamente posta nel passato come un edificio intellettuale del diciannovesimo … Continua a leggere

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Lo Hegel husserlianizzato di Axel Honneth. Riattualizzare la filosofia hegeliana del diritto

Pierre Macherey

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Abstract: A French translation by F. Fischback of Axel Honneth’s “Leiden an Unbestimmtheit” has just been published and in this article Pierre Macherey discusses how Honneth’s book attempts to reactualize Hegel’s “Philosophy of Right”. According to Macherey Honneth is right in reading Hegel as a philosopher of freedom instead of a philosopher of statism and authoritarianism. In Hegel the notion of freedom is not a feature of the subject as it is in liberal philosophy, on the contrary it presupposes its achievement through confrontation and mediation with others. Indeterminacy and that suffering which comes from Continua a leggere

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Riconoscimento e gratitudine. Sulla critica di Paul Ricoeur a Axel Honneth

Miguel Giusti

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Abstract: Probably the most interesting contribution of the last book that Paul Ricoeur left us before his death, The Course of Recognition (Parcours de la reconnaissance), lies in the concept of “course” (“parcours”), which is proposed in order to understand the problem of recognition. In this sense, first of all, we will remember the stages this proposal goes through, highlighting its originality and novelty. In a second moment, we will study the point of arrival of this course, since it is precisely there where Ricouer discusses and criticizes Axel Honneth’s conception, with the aim of Continua a leggere

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Fatti di norme. Sul riconoscimento ideologico della vergogna

Antonio Carnevale

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Abstract: In our society, ideology is no longer just a matter of ‘false consciousness’, an illusory mental construction of reality. Instead, the ideology regards the social structure of the illusion itself. The greater commitment of ideology is not so much shaping minds and distorting personality, rather to create a culture of objects and relationships to consume, transforming the material lack of the Other in terms of emptiness to be filled. It has gone from an ideology as design of the whole society to an ideology of the detail. In order to exist, the contemporary Continua a leggere

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Il riconoscimento hegeliano, la Teoria critica e le scienze sociali

Jean-Philippe Deranty

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Ad oggi la maniera più coerente di coniugare il modello filosofico del riconoscimento con i programmi di ricerca elaborati nelle scienze sociali è fare riferimento al lavoro di Axel Honneth. Ciò che Honneth ha tentato di sviluppare attraverso i suoi scritti degli ultimi vent’anni, pur mantenendosi sempre all’interno della tradizione della Teoria critica tedesca, è precisamente un connubio di riflessione filosofica e indagini empiriche condotte nell’ambito delle scienze sociali.

Secondo il modello canonico della Teoria critica, sviluppato, com’è noto, da Max Horkheimer negli scritti programmatici degli anni Trenta (Horkheimer, 2002), il rapporto tra i due … Continua a leggere

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L’individuation par la socialisation. Quelle place pour la psychanalyse? Quelques inconséquences dans la théorie de la reconnaissance d’Axel Honneth

Marco Angella

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Abstract: In contrast with the typical functionalism of Habermas, Axel Honneth conceives a model of critical theory that opens up to the social action of concrete subjects. The struggle for recognition enables the subjects to emancipate themselves from the existing power relationships in order to enhance their autonomy and self-realization. On the one hand the theory of recognition allows to think of the subjects as key players of such enhancement; on the other hand it also provides them with valuable means for detecting the “social pathologies” that hamper the process of emancipation. However, the current Continua a leggere

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Il «diritto della libertà» nel nostro tempo: ripercorrendo criticamente ‘Das Recht der Freiheit’ di Axel Honneth

Eleonora Piromalli

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Abstract: This article focuses on Axel Honneth’s latest book, “Das Recht der Freiheit”: I briefly describe Honneth’s critique to constructivism, which introduces his proposal of elaborating a theory of justice through the device of «normative reconstruction». With respect to this point, I argue that, in choosing the basic principle from which to reconstruct the normative configuration of modern societies, Honneth should have accorded to the ideal of equality (at least) the same importance as to the principle of freedom. I then outline the three spheres of negative, reflexive and social freedom, and the internal articulations Continua a leggere

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Reconnaissance, empathie et pouvoir chez Axel Honneth: «lutte pour la reconnaissance» ou «lutte pour le pouvoir»?

Alexis Cukier

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Abstract: This paper provides an immanent critique of Honneth’s social ontology and theory of recognition, grounded on a partial reconstruction and criticism of the relations between empathy and power from his early writings to “The struggle for
recognition”. According to Honneth recognition refers to the normative uses of
empathy in the context of interactions from which power emerges. Domination is then conceived as the social stabilization, the practical rupture, as well as the ideological diversion of these uses of empathy.By setting the relations between empathy and power against the background of identity, consent and ethic,
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“Questa testa di Medusa dentro”. Politiche della delegittimazione ne ‘Il dissidio’ di J.-F. Lyotard

Sergio Alloggio

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This article is the first part of a two-part essay that approaches Lyotard’s masterpiece Le différend aiming at a structural reconfiguration of the book itself. The second part of the essay will appear in the next issue of Consecutio temporum. As a general introduction to the Lyotardian emphasis on judgment, I use a self-absolutory confession made by Derrida in his Before the Law, a confession on the decisive role played by judging in Derrida’s own deconstructive enterprise as a whole. The Differend is then genealogically analyzed to show how a specific ontology, epistemology and Continua a leggere

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Guido Calogero ed Ernst Cassirer: un incontro a distanza

Roberto Finelli

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1.Semanticità ed asemanticità del pensare umano.Continua a leggere

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La “société naissante”. Passione, riconoscimento, diritto nel ‘Discorso sull’origine della disuguaglianza’ di J.-J. Rousseau.

francesco toto

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I. Ad un primo sguardo il Discorso sembra abbracciare una riformulazione particolarmente aspra della classica opposizione tra due ordini di realtà, irriducibili l’uno all’altro, tale da permettere a diversi interpreti di parlare, ad esempio, di un «rejet comme absurd du monisme materialiste»[1], o di una «permanence et approfondissement du dualisme cartesien»[2]. Da una parte, in quanto null’altro, in ultima istanza, se non «funzione puramente animale»[3], semplice modo di funzionare della «machine ingénieuse» del corpo, la sensibilità sarebbe sottoposta  alla rigida necessità e allo … Continua a leggere

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Una libertà post-liberale e post-comunista. Riflessioni sull’etica del riconoscimento

Roberto Finelli

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1. Le due libertà.

La ricerca della più recente filosofia pratica tedesca, in particolare grazie ai lavori di Axel Honneth, è sbocciata nel risultato di ridefinire alcune categorie fondamentali della teoria sociale e politica.

L’acquisizione teorica più originale e significativa appare concernere l’allargamento del concetto di libertà, definibile ora, non solo come assenza o riduzione dei limiti che il mondo esterno pone all’attività di un soggetto, ma anche – e nel verso di una pari importanza –  come riduzione dei limiti che il mondo emozionale interno pone allo stesso soggetto. “Libertà” è infatti concepibile … Continua a leggere

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Il declino irresistibile dell’ideologia del “postmoderno”

Roberto Finelli

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poolUn potere senza misura.

 

1. Le trasformazioni epocali degli ultimi trent’anni ripropongono, a mio avviso, quella che è stata la questione centrale di scienze sociali moderne, come l’economia e la sociologia: ossia come sia possibile studiare e definire la dinamica sociale come un tutto. E’ tempo infatti di ringraziare, ma nello stesso tempo di dire addio, alla grande ricerca microfisica di Michael Foucault. Perché il tempo storico che stiamo vivendo ci dice che non possiamo interpretarlo e muoverci dentro di esso con un pensiero debole, un pensiero anticausalistico e antisistematico, amante del frammento e … Continua a leggere

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Il corpo biopolitico nel Capitale di K. Marx

Jacques Bidet

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The notion of ‘body’ seems to be crucial in the materialist analysis developed by Marx in Capital. The body-at-work is conceived in biopolitical terms, that is, in the intersection between two essential determinations: the natural-being of the body, intended as a mortal body as well as a reproductive one (in a sense that exceeds mere procreation), and the cultural-being, intended as a body inhabited by a political voice, that is, as a constrained and resistant body. The notion of “value”, which is the primary word in the theory of Capital, is understood as … Continua a leggere

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Il corpo, il ghetto e lo Stato penale

Loïc Wacquant1

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220px-AbughraibAbstract: This article dissects the author’s approach to ethnography, social theory, and the politics of knowledge through a dialogue retracing his intellectual trajectory and the analytic linkages between his inquiries into embodiment, comparative urban marginality and the penal state. It draws out the practical connections and epistemological rationale behind his main research projects, explicates the distinctive ways in which he deploys observational fieldwork in each of them, and examines the roles of intellectuals in advanced society in the era of hegemonic neoliberalism. Rejecting both Humean empiricism and neo-Kantian cognitivism, the author argues for the Continua a leggere

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L’individuo concreto, il soggetto. Note per una rilettura di ‘Idéologie et appareils idéologiques d’Etat’

francesco toto

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slide6ABSTRACT. This article aims to demonstrate the idealistic character of the theses stated in Idéologie et appareils idéologiques d’Etat and their apparent materialism as the result of a particular mechanism of psychological repression. In this respect, I first show the presence, already in Lire le Capital, of numerous concepts that during the ’70s will be rearticulated within the theory of ideology, such as those of evidence, guarantee, and structure of recognition/misrecognition. I then show how this rearticulation, which allows the formulation of both the concept of interpellation and the idea that there is no subject Continua a leggere

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La libertà di Marx. O una ‘lossodromia’ retorica sulle Tesi su Feuerbach

Philippe-Joseph Salazar

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schifano_fibre_otticheABSTRACT Reading Marx’s Theses is a challenge for philosophers of rhetoric, and Marxists. The Theses pose a series of questions: what is the status of a philosophical manuscript? What is a philosophical “summary”? What is the relation between the private freedom of philosophizing and the manufacturing of a canon for public use? How does an editor intervene in a text of/for philosophy and enables its projection and distortion? Who are the readers of such a philosophical construction? What happens to an argument regarding the foundation of a philosophy when the text in question is read Continua a leggere

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Intervista sul materialismo

Pierre-François Moreau e francesco toto

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FT:   Quando si fa la storia delle idee i nomi sono importanti. La prima cosa che vorrei chiederti riguarda allora l’emergere della categoria di materialismo. Si tratta del nome di un’accusa o di una rivendicazione ? Chi accusa chi di essere materialista? E qual è il nemico implicitamente designato da coloro che per primi rivendicano per sé questa bandiera?
PFM:   Sappiamo oramai che le prime occorrenze del termine « materialista» si situano nel XV e XVI secolo, ma in un’accezione molto differente da quella che ci è familiare. Il «materialista» … Continua a leggere

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Les voies du corps. Schuyl, Clerselier, et La Forge lecteurs de L’Homme de Descartes.

Delphine Kolesnik-Antoine

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Abstract: From a methodological reflection on the relevance of the categories of “tendency” and “inclination” for a study of the reception of a text, this contribution focuses on three texts that accompanied the first edition of L’Homme in his original language, in 1664: the translation of the preface by Schuyl to the 1662 Latin edition, the preface by Clerselier and the Remarques by La Forge. In order to connect these texts both to the indications given by Descartes himself in his published writings, and to the subsequent condemnation of his works, we can distinguish between Continua a leggere

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La conoscenza del bene e del male. Dal Breve Trattato all’Etica

Emanuela Scribano1.

 

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spinoza 2Malgrado l’evidente continuità problematica tra il Breve Trattato e l’Etica, nel passaggio dallo scritto giovanile all’opera maggiore non è solo la disposizione delle materie a subire modifiche, e i cambiamenti non sono solo aggiunte. Nell’Etica è dato rintracciare vere e proprie confutazioni delle tesi contenute nel Breve Trattato. Un buon esempio, in questa direzione, è quello della meraviglia. Nel Breve Trattato i sentimenti sono divisi a seconda del genere di conoscenza dal quale derivano, e la meraviglia figura al primo posto tra i sentimenti che derivano dall’opinione2Continua a leggere

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L’attenzione di Kant per la corporeità: tra medicina e filosofia trascendentale

Chiara Fabbrizi

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Abstract: The purpose of this contribution is to demonstrate that Kant has not neglected the problem of the embodiment of reason. In fact, in order to understand Transcendental Philosophy we should bear in mind that the subject of knowledge is a human being. By focusing on the physiological aspects of the interaction between mind and body, and on the Kantian notes on medicine, I will show their general relevance for Transcendental Philosophy. Even if Kant denies that Transcendental Philosophy depends on human biology, he certainly sees the necessary connection between them. In particular, although Continua a leggere

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EDITORIALE : “PER UN NUOVO MATERIALISMO”

Roberto Finelli – Francesco Toto

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Idealismi e materialismi

Nella tradizione marxista materialismo e idealismo valevano come nozioni descrittive, ma vivevano ancora nella forma della rivendicazione e dell’accusa, come strumenti di una lotta.

Dopo la crisi dei marxismi tali concetti conservano una residua pertinenza nel discorso erudito e nella ricostruzione delle singolari polemiche che hanno solcato la cultura europea, nell’antichità come nella modernità, ma sembrano divenuti incapaci di far presa sull’attualità, di rendere conto della moltitudine di posizioni che si contendono la scena intellettuale contemporanea.

Chi, oggi, oserebbe assumere l’identità dell’essere con l’essere-percepito, pensare la natura come Spirito … Continua a leggere

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Il corpo nella teoria della mente di Wilfred R. Bion.

Riccardo Lombardi

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Tipologie della negazione in Hegel: variazioni e sovrapposizioni di senso

Roberto Finelli

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Il concetto di «negazione» nell’opera di Hegel appare centrale ma anche polisemico, composto di vari significati e di varie utilizzazioni.  Secondo quanto afferma Hegel stesso in un passo sulla religione egizia delle Vorlesungen über die Philosophie der Religion, «il negativo [das Negative], questa astratta espressione, ha molte determinazioni»[1]. Ne consegue che provarsi a comprendere la filosofia di Hegel significa saper chiarire la diversità delle varie determinazioni del concetto e delle funzioni della negazione: così come saperle distinguere e sciogliere tra loro, soprattutto quando si dia il caso di un loro intreccio Continua a leggere

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