Dio: inesistente e ineliminabile

johnson

Christoph Türcke[1]

[In coincidenza con la pubblicazione della traduzione italiana de Il sogno di Gesù. Psicoanalisi del Nuovo Testamento di Christoph Türcke (Rosenberg & Sellier, Torino 2013) che interpreta la genesi del cristianesimo come rielaborazione di un duplice  trauma – quello vissuto da Gesù nel suo scontro con il Battista e quello vissuto dai suoi discepoli per la crocifissione del loro maestro – pubblichiamo un saggio del filosofo tedesco apparso a suo tempo sulla rivista Merkur (un secondo saggio, Ritorno al rumore, comparirà sul numero 6 della nostra rivista).

Da oltre trent’anni attivo protagonista nel dibattito culturale … Continua a leggere

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‘R professore filosofo. Le poesie di Pierino Pennesi

allumiere

Pierino Pennesi.   Nasce ad Allumiere nel 1947 e ci vive fino all’età di 11 anni quando, non potendo continuare la scuola per ragioni economiche,  invitato dallo zio frate domenicano, si trasferisce nel collegiodi S.Domenico di Arezzo qui prosegue gli studi fino alla quinta classe ginnasiale; vestito l’abito religioso si sposta a Pistoia dove frequenta il liceo classico presso il locale Seminario Vescovile. Inizia gli studi universitari interni nello Studentato Domenicano di Pistoia ma, entrato in conflitto interiore con la vita religiosa, dopo il primo anno lascia l’abito e torna al suo paese di origine.

Riprende a studiare per conseguire la … Continua a leggere

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Costanzo Preve, Una nuova storia alternativa della filosofia. Il cammino ontologico-sociale della filosofia

Oscar Oddi

 

preveCostanzo Preve, Una nuova storia alternativa della filosofia. Il cammino ontologico-sociale della filosofia, Petite Plaisance, 2013.

 

La quarantennale, prolifica, produzione saggistica (per lo più ignorata e silenziata, quando non diffamata, dal circuito culturale-accademico mainstream, specie da quello egemonizzato dalla “sinistra”, compresa quella sedicente “radicale”e/o “antagonista” che dir si voglia, in tutte le sue più disparate e residuali diramazioni) di Costanzo Preve trova una sorta di sistematizzazione nella sua ultima fatica Una nuova storia alternativa della filosofia. Il cammino ontologico–sociale della filosofia, Petite Plaisance, Pistoia, 2013, pp. 538, € 30,00. Opera vasta e profonda, rappresenta  … Continua a leggere

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Recensione di “Libertà, prassi, soggettività. La filosofia di Marx”

Roberto Bravi

 

liberta_prima-1 (1)“Libertà, prassi, soggettività. La filosofia di Marx” di Guido Grassadonio (Malatempora 2013 p. 96) è un libro centrato sul tema della soggettività in Marx, nel suo intreccio con quello della libertà e della prassi. La triade così esposta anche nel titolo del testo, si configura quindi come un percorso a tappe volto a produrre una sempre maggiore chiarificazione della posizione marxiana.

La tesi dell’autore è che nonostante il parricidio compiuto da Marx contro la filosofia di Hegel e più in generale contro l’idealismo tedesco il legame con la filosofia tedesca precedente (Schelling e Hegel in particolare), proprio … Continua a leggere

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Recensione al libro “Esperienze. Corpo, visione, parola nel lavoro psicoanalitico”, di Lucio Russo

Giorgia Aloisio

 

Nuova immagineCorpo, visione, parola: tre concetti di difficile definizione, intensamente evocativi ma diversi. Eppure, il fil rouge che lega questi tre concetti resta sempre saldo e coerente all’interno del discorso di Lucio Russo.

La riflessione parte e si dipana da quella del fondatore della psicoanalisi, Sigmund Freud, da cui Russo individua quelli che ritiene gli aspetti imprescindibili della teoria e della pratica analitiche: tempo, inconscio, analisi del transfert, legame che unisce indissolubilmente corpo e psiche. Freud è il maestro del quale non è possibile fare a meno, che ha posto le pietre miliari della professione terapeutica ma che, … Continua a leggere

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EDITORIALE: Dal postmoderno all’ipermoderno

Roberto Finelli – Francesco Toto

 

 

1. Che l’ideologia e la cultura del postmodernismo – quale cancellazione della realtà a favore dell’artefatto e dell’immateriale – stia definitivamente esaurendosi, dopo aver esercitato la sua egemonia per circa un quarantennio, comincia ad essere percezione diffusa, acquisita in termini di esperienza emotiva ed esistenziale, prima che riflessa in consapevolezza critica e teorica.

I miti della fine della storia e dei conflitti, del valore del frammento in opposizione alla totalità e al sistema, del primato del linguaggio e dell’interpretazione, della cancellazione della realtà ad opera del virtuale, sono crollati ad opera della realtà … Continua a leggere

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Philia e azione sociale. Da Aristotele a Hegel

Italo Testa


cezanneAbstract
:   In this paper I will show that Aristotle’s notion of philía is relevant to social and political  philosophy,  inasmuch as it contains an  analysis  of  the fundamental forms of interaction that institute the social bond – a reading that I will contrast with current interpretations of philía which focus on the theory of moral virtue and on the relation between philía and love.  I will then try to show that the Hegelian notion of “recognition” can be understood as a modern reconstruction of philía as a theory of social agency. In particular, the Hegelian notion of Continua a leggere

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Rousseau e Hegel: due concetti di riconoscimento

Frederick Neuhouser

 


fr. revAbstract
: This paper investigates the subtle differences between Rousseau’s and Hegel’s concepts of recognition.  It argues that the most important difference lies in the way each conceives of the relation between recognition and freedom.  For Rousseau, relations of equal recognition as citizens constitute a necessary condition of (political) freedom, whereas for Hegel freedom (“being-with-oneself-in-the-other”) consists in satisfying forms of recognition.  The second half explicates this Hegelian conception of freedom and reveals further important differences between the concepts: a) for Hegel recognition is a practical, normative phenomenon that implies placing limits on one’s own will; b) Hegel Continua a leggere

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Dewey, Mead e il concetto hegeliano di riconoscimento

Emmanuel Renault

downloadABSTRACT: Instead of trying to actualize a Hegel read through Mead’s eyes, exactly as Honneth has proposed to do it, this article proposes to contextualize Mead read through the lens of pragmatic Hegelianism developed by Dewey and Mead. Dewey elaborated the main ideas of his pragmatism not against Hegel but through his philosophy, and particularly during the phase of his collaboration with Mead in Chicago. The first part of this article focuses on the nature and the role of the connections to recognition in the Hegelian phase of Dewey and Mead’s pragmatism. The second part seeks to resituate Continua a leggere

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La “breccia”. Tra Kafka ed Arendt

Mario Pezzella

Mario Tozzi - Idoli al sole estivoABSTRACT. The essay draws on Hannah Arendt’s comment on a “consideration” by F. Kafka entitled Er [He]. This is a reflection on the relationship between thought and experience of historical time. Arendt elaborated a theory of radical contingency, wherein the formulations of thought spring forth as a “diagonal” from the clash between the dimentions of the past and the future, creating a suspension, a moment of fluctuation in the flow of chronological time. In the essay, this formulation is placed in comparison with W. Benjamin’s conception of the dialectical image, including Benjamin’s essay on Kafka and the figure Continua a leggere

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Spettri della rivoluzione. Badiou, Rancière e Žižek sulla creazione politica

Emanuele Profumi

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pugniABSTRACT: There are several critical views in contemporary political philosophy, supposing – each one in a different way- the political creation as a form of human emancipation.Alan Badiou’s and Jacques Rancière’s positions are the most significant: on one hand, they try to back up the reality of politics as a creative reality, whereas, on the other hand, they do not succeed in linking it to a real revolutionary prospect, because of some problems rising around imaginary centers, related to the “political nothing” and to the “democratic truth”. As Slavoj Žižek has outlined Continua a leggere

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De l’être à l’existence. L’au-delà du désir de reconnaissance chez Lacan.

Clotilde Leguil

Abstract: If the desire for recognition could have been considered by Lacan as crucial for the analytic experience understood as a dialectical process, it was destined to be overrun by the post-structuralist lesson of the Sixties. By the same time Lacan deploys a new orientation of psychoanalysis towards the real, he detaches himself from a desire for recognition that does not testify to the logic of the drive presiding over the symptom. I then show how Lacan moves from a dialectics of recognition to a dialectics of the drives, in which it is no longer a question of Continua a leggere

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Le désir de se revancher. Descartes et la reconnaissance.

Philippe Drieux

ABSTRACT: The 193rd article of Descartes’ treatise Passions of the Soul is entitled “De la Reconnaissance” and it describes a passion whose nature has nothing to do with Hegel’s famous concept Anerkennung. This article deals much more with the gratefulness and love someone may feel for his/her benefactor than with what happens when two persons recognize each other’s status or value. There might be no link between the former feelings and the way someone can prove his/her own value and existence to other people. In this sense, “reconnaissance” is the exact opposite of ingratitude – one of the Continua a leggere

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Morte o rinascita degli esercizi spirituali? Le Meditationes di Descartes nel dibattito tra Derrida/Foucault e Foucault/Hadot

                                                                             Massimiliano Biscuso

 

Francisco de ZurbarànSan Serapione, 1628olio su tela, cm 120 x 102

 

Abstract: Michel Foucault and Pierre Hadot maintained that Descartes, in his Meditationes de prima philosophia, followed the ancient tradition of spiritual exercises. In this paper I will examine Foucault’s and Hadot’s theses, analyzing both the relation between Cartesian evidence and the Stoic conception of cataleptic representation, as well as the one between the Cartesian and Augustinian overcoming of doubt. In my opinion, the French philosopher changes the spiritual exercises of the ancient philosophers into a literary genre.

 … Continua a leggere

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L’amicizia tra gelosia e gratitudine. Riconoscimento e virtù nell’«Etica» di B. Spinoza.

Francesco Toto

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Abstract: Drawing on Baruch Spinoza’s analyses of jealousy and gratitude this article demonstrates the importance of friendship in his Ethics. Friendship is shown to be crucial both for those driven by reason and for those dominated by emotions. This article also shows the significance of the desire for recognition in the genesis of friendship itself. My emphasis on the notion of friendship addresses a gap in Spinozian studies and it produces a new reading of the problem of continuity/discontinuity between passion and virtue. Through this analysis the possibility of an affective agreement among men emerges Continua a leggere

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La reconnaissance chez Hutcheson.

Laetitia De Rohan Chabot

Abstract: In his early philosophy, Hutcheson essentially wonders about the principles of our moral approbation, thereby putting a theory of acknowledgement at the center of his philosophy. Acknowledgement seems to be both epistemic and emotional, insofar as it refers to the spectator’s capacity to identify virtue in the agent and to approve it without the help of any previous rational knowledge. Nevertheless, Hutcheson’s thinking gets more complicated when in the Inquiry into the original of our ideas of beauty and virtue, section III, he comes to consider the action’s potential effects, which the moral sense cannot Continua a leggere

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I filosofi e il duello: dallo ‘Spirito delle leggi’ alla ‘Enciclopedia’.

Luigi Delia

Abstract: Between Montesquieu and Beccaria, the Diderot and D’Alembert Encyclopédie system proves to be a privileged site through which it is possible to remap both the judicial and socio-political stakes of the duel. What kind of logic presides over the ancient jurisprudence of judicial combat? Is God’s judgement a criterion for truth? Must we punish with infamy those gentlemen who (have) confronted each other in the name of aristocratic honor, self-esteem and notoriety?Continua a leggere

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La lezione kantiana sulla “Psychologie”

Elisabetta Mainenti

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kantABSTRACT. It is widely recognized that Leibniz’s basic understanding of the mind (as a combination of consciousness and unconsciousness) gave birth to a tradition destined to affect the entire evolution of German psychology until Freud. The proposal of the possible existence of unconscious mental processes was in complete contradiction with the dominant perspective. However, following Kant’s suggestions about the articulated and complex architecture of the soul contained in his Lectures on Psychology, it can be argued that, paradoxically, it is precisely the ‘Eponymous hero’ of the ‘Enlightened Era’ that gives us a Continua a leggere

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Percezione, rappresentazione e memoria nella filosofia di Bergson

                                                                                                 Fabiola Di Fazio

  1. Introduzione.

 

La gnoseologia bergsoniana mostra il valore, i limiti e la natura pragmatica dell’intelligenza, senza confinarla entro le sue forme. Bergson le apre prospettive diverse.

La teoria della conoscenza elaborata dal filosofo francese segue le orme delle filosofia kantiana, ma procede oltre Kant: l’intelligenza è fenomenica e intuitiva, non è limitata alle sue forme a priori e può cogliere la dinamicità del reale. Il metodo intuitivo concesso all’intelligenza, oltre all’analisi, rende il bergsonismo un empirismo radicale.

La teoria bergsoniana implica tre nodi concettuali fondamentali: in primo luogo, la teoria della percezione e della memoria, così come … Continua a leggere

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Parole che contano: vulnerabilità, narratività e obbligazione in Judith Butler

Cristian Lo Iacono

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ABSTRACT. Alex Honneth and Charles Taylor have sustained that recognition provides the foreground for an integral and authentic self, while misrecognition impedes it. Judith Butler contends that preexisting frames of intelligibility determine who is worth receiving recognition a who is not. Having this frame in mind we can better understand the project of a non-violent ethics of vulnerability and narrativity Butler has developed in her latest works. I analyze both arguments and explain some of their relation with philosophy and feminism. I argue, in particular, that the concept of moral obligation which can Continua a leggere

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Cercando un altro Feldenkreis tra Cabbalàh e Psicoanalisi

ETZ_HA_HAYYM_COLOREEugenio Bongioanni

 

 

Alla memoria di

 Yoel De Malach il Nabateo

Profeta del Negev

Havèr veTzaddik

צדיק  ו הבר

 

 

Cercando un altro Feldenkrais

 tra Cabbalà e Psicoanalisi Bioniana *

Chiunque è entrato in contatto con il Metodo Feldenkrais ha ricevuto un dono inestimabile.

Ha cominciato ad apprendere il linguaggio del movimento, la lingua in cui l’Universo è stato creato e in cui tutte le creature viventi hanno appreso a condurre la propria esistenza, poiché ogni forma di conoscenza passa attraverso il movimento.

Per ogni persona imparare a vedersi e a relazionarsi a sé e al proprio corpo nella … Continua a leggere

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Dall’onnipotenza al contatto: due letture femminili del riconoscimento hegeliano

 Alessandra Campo

Abstract: This article deals with the concepts of recognition in the work of philosopher Judith Butler and psychoanalyst Jessica Benjamin. They both offer interpretations of the famous fourth section of Hegel’s Phenomenology of Spirit, and although these two readings raise questions on the same topics, they make use of different conceptual frameworks and achieve heterogeneous results. In particular, this article shows the incapacity of their positions to fully convey, within the notion of recognition, the articulation of an intersubjective/horizontal dimension and an infrasubjective/vertical one. Like those philosophers identified with “negative thought”, Butler and Benjamin draw almost exclusively Continua a leggere

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“Questa testa di Medusa dentro”. Politiche della delegittimazione ne ‘Il dissidio’ di J.-F. Lyotard

Sergio Alloggio

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Abstract: This article constitutes the second part of the essay “‘This head of Medusa within’: Politics of delegitimation in Jean-François Lyotard’s The Differend”, the first part of which was published in «Consecutio Temporum», no. 3, 2012. I begin by investigating Lyotard’s organic approach to Kant and argue that from the Critique of Pure Reason to Kant’s political works, Lyotard’s reading is wrought through the phrasal dispositif which illuminates how a politics of delegitimation takes place between Lyotard and Kant. Within Lyotard’s reading of Hegel the phrasal dispositif is made to engage with its inverted Continua a leggere

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Il manifesto convivialista

250px-La_Cara_de_Barcelona_-_001COMPENDIO DEL MANIFESTO CONVIVIALISTA

 

Dichiarazione di interdipendenza[1]

Mai come oggi l’umanità ha avuto a disposizione tante risorse materiali e competenze tecnico-scientifiche. Considerata nella sua globalità, essa è ricca e potente come nessuno nei secoli passati avrebbe potuto mai immaginare. Non è detto che sia anche più felice. Tuttavia, non c’è nessuno che desideri tornare indietro, poiché ognuno si rende conto che di giorno in giorno si aprono sempre maggiori e nuove potenzialità di realizzazione individuale e collettiva.

Eppure, nonostante ciò, nessuno è disposto a credere che questa accumulazione di potenza possa essere persegui- ta indefinitamente senza che, in … Continua a leggere

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Etienne Balibar, “Gli orizzonti della cittadinanza”

Giovanni Campailla

Pubblicato in Italia nel giugno 2012 dalla Bollati Boringhieri con la traduzione di Fabrizio Grillenzoni, Cittadinanza è un’importante riflessione su questa categoria chiave della filosofia politica, che Étienne Balibar compie interrogandosi sulle esclusioni dalla cittadinanza che fanno da sfondo alla crisi attuale del neoliberismo e sulle nuove cittadinanze che premono sulla scena globale.

Esaminandone la genealogia, Balibar comincia dal significato che i greci antichi conferivano al termine politeía: cioè, la distribuzione delle funzioni amministrative e di governo ai membri di una comunità aventi tutti uguale potere deliberativo in quanto titolari del diritto di cittadinanza. È noto come … Continua a leggere

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Luca Basso, “Agire in comune. Antropologia e politica nell’ultimo Marx”

Oscar Oddi

 

Il rinnovato interesse verso l’opera di Marx ha suscitato anche in Italia una nuova produzione di studi critici sul complesso itinerario del pensatore di Treviri, sorta prevalentemente in ambito accademico vista la riduzione ai minimi termini, non solo numerici, delle espressioni politiche e sociali che dovrebbero averlo come riferimento. All’interno di questo filone si colloca l’ultima fatica di Luca Basso “Agire in comune. Antropologia e politica nell’ultimo Marx”, Ombre Corte, Verona, 2012, pp. 247, € 20,00. Con l’ausilio dei  vari manoscritti che la nuova edizione critica delle opere di Marx e Engels (nota come Mega2) … Continua a leggere

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Un singolare plurale: il processo di soggettivazione tra intrapsichico e interpsichico

Maria Grazia Minetti

 

Desidero anzitutto precisare che quando parlo di soggettività, riferendomi soprattutto al suo farsi processo di soggettivazione, mi riferisco sia a una pluralità delle persone psichiche, col suo portato di molteplicità delle identificazioni (livello intrasoggettivo) sia alla inscindibile alterità che il desiderio inconscio apporta (livello intersoggettivo) così come è stato teorizzato prima di tutto da Freud.  Il soggetto della psicoanalisi è il soggetto dell’inconscio, per cui la formazione dell’apparato psichico è soggetta a un processo che in realtà non ha mai fine, a un lavoro psichico costante. Freud non a caso usa il concetto di lavoro sia … Continua a leggere

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Quali nomi per un Presidente? Alcune note a margine

Anna Maria Sassone

 

parlamentovuoto18 aprile 2013, mattina: mi sono ritrovata a pensare ad alcuni pazienti, a quelli  che hanno un terrore panico non della sconfitta ma della vittoria; a quelle persone, e  sono molte,  che hanno più volte avuto  le chiavi per il successo e che tuttavia  all’ultimo momento sono riuscite,  nell’abilità della disabilità, a convertire una possibile vittoria in una nuova sconfitta.

E mi sono immaginata il PD in una stanza d’analisi, al pari di un paziente che dopo il suo ennesimo  agito  autodistruttivo riesce a chiedersi, se non altro, i motivi  di questa sua coazione a ripetere. … Continua a leggere

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