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Terzo numero della rivista on-line
Consecutio Temporum

Domenico Losurdo, “Il Marxismo occidentale. Come nacque, come morì, come può rinascere” (Laterza, Bari-Roma 2017)

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Oscar Oddi

 

Recensione de “Il Marxismo occidentale. Come nacque, come morì, come può rinascere” di D. Losurdo (Laterza, Bari-Roma 2017).

 
 
Tra i molti aspetti che caratterizzano lo scacco storico in cui si trova oggi il pensiero e la prassi di emancipazione degli oppressi, a cominciare da quello di ispirazione marxista, spicca, come sua manifestazione da un lato, e causa dall’altro, l’abbandono di ogni analisi e riflessione, e dunque delle sedi ad esse preposte, sui fondamenti del corpus teorico-strategico che ha sostenuto il processo di liberazione di milioni di uomini e donne nel corso almeno degli ultimi … Continua a leggere

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EDITORIALE “Riconoscimento”: limiti di un paradigma

 

Roberto Finelli – Francesco Toto

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Il paradigma del riconoscimento, qual è stato elaborato nell’ultimo ventennio in particolare da Axel Honneth, insieme come nuovo canone della ricerca sociale e nuovo principio dell’emancipazione etico-politica, raccoglie l’eredità, nell’ambito culturale tedesco del secondo dopoguerra del XX sec., di due correnti teoriche che sono la sociologia critica della Scuola di Francoforte e la cosiddetta «Rehabilitierung der praktischen Philosophie».

L’assunzione dell’Anerkennung quale principio fondamentale d’integrazione dell’essere sociale e norma dell’agire emancipativo, in particolare nella configurazione che le ha assegnato Honneth, fa suo infatti, da un lato, uno dei filosofemi principali in … Continua a leggere

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Dominazione e lotta morale

Axel Honneth

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Durante il corso della sua vita Hannah Arendt ha sempre compreso il Marxismo come una teoria del diciannovesimo secolo. Ha trovato nel lavoro di Marx una risposta rivoluzionaria a quella ‘questione sociale’ che i progressi nelle condizioni di vita del ventesimo secolo hanno portato a termine[1]. Mentre venti anni fa questa visione si è probabilmente trovata a scontrarsi con alcune correnti intellettuali, oggi Hannah Arendt si sarebbe trovata a far parte di una tendenza generale. Ovunque la teoria di Marx viene di nuovo fermamente posta nel passato come un edificio intellettuale del diciannovesimo … Continua a leggere

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Lo Hegel husserlianizzato di Axel Honneth. Riattualizzare la filosofia hegeliana del diritto

Pierre Macherey

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Abstract: A French translation by F. Fischback of Axel Honneth’s “Leiden an Unbestimmtheit” has just been published and in this article Pierre Macherey discusses how Honneth’s book attempts to reactualize Hegel’s “Philosophy of Right”. According to Macherey Honneth is right in reading Hegel as a philosopher of freedom instead of a philosopher of statism and authoritarianism. In Hegel the notion of freedom is not a feature of the subject as it is in liberal philosophy, on the contrary it presupposes its achievement through confrontation and mediation with others. Indeterminacy and that suffering which comes from Continua a leggere

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Riconoscimento e gratitudine. Sulla critica di Paul Ricoeur a Axel Honneth

Miguel Giusti

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Abstract: Probably the most interesting contribution of the last book that Paul Ricoeur left us before his death, The Course of Recognition (Parcours de la reconnaissance), lies in the concept of “course” (“parcours”), which is proposed in order to understand the problem of recognition. In this sense, first of all, we will remember the stages this proposal goes through, highlighting its originality and novelty. In a second moment, we will study the point of arrival of this course, since it is precisely there where Ricouer discusses and criticizes Axel Honneth’s conception, with the aim of Continua a leggere

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Fatti di norme. Sul riconoscimento ideologico della vergogna

Antonio Carnevale

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Abstract: In our society, ideology is no longer just a matter of ‘false consciousness’, an illusory mental construction of reality. Instead, the ideology regards the social structure of the illusion itself. The greater commitment of ideology is not so much shaping minds and distorting personality, rather to create a culture of objects and relationships to consume, transforming the material lack of the Other in terms of emptiness to be filled. It has gone from an ideology as design of the whole society to an ideology of the detail. In order to exist, the contemporary Continua a leggere

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Il riconoscimento hegeliano, la Teoria critica e le scienze sociali

Jean-Philippe Deranty

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Ad oggi la maniera più coerente di coniugare il modello filosofico del riconoscimento con i programmi di ricerca elaborati nelle scienze sociali è fare riferimento al lavoro di Axel Honneth. Ciò che Honneth ha tentato di sviluppare attraverso i suoi scritti degli ultimi vent’anni, pur mantenendosi sempre all’interno della tradizione della Teoria critica tedesca, è precisamente un connubio di riflessione filosofica e indagini empiriche condotte nell’ambito delle scienze sociali.

Secondo il modello canonico della Teoria critica, sviluppato, com’è noto, da Max Horkheimer negli scritti programmatici degli anni Trenta (Horkheimer, 2002), il rapporto tra i due … Continua a leggere

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L’individuation par la socialisation. Quelle place pour la psychanalyse? Quelques inconséquences dans la théorie de la reconnaissance d’Axel Honneth

Marco Angella

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Abstract: In contrast with the typical functionalism of Habermas, Axel Honneth conceives a model of critical theory that opens up to the social action of concrete subjects. The struggle for recognition enables the subjects to emancipate themselves from the existing power relationships in order to enhance their autonomy and self-realization. On the one hand the theory of recognition allows to think of the subjects as key players of such enhancement; on the other hand it also provides them with valuable means for detecting the “social pathologies” that hamper the process of emancipation. However, the current Continua a leggere

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Il «diritto della libertà» nel nostro tempo: ripercorrendo criticamente ‘Das Recht der Freiheit’ di Axel Honneth

Eleonora Piromalli

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Abstract: This article focuses on Axel Honneth’s latest book, “Das Recht der Freiheit”: I briefly describe Honneth’s critique to constructivism, which introduces his proposal of elaborating a theory of justice through the device of «normative reconstruction». With respect to this point, I argue that, in choosing the basic principle from which to reconstruct the normative configuration of modern societies, Honneth should have accorded to the ideal of equality (at least) the same importance as to the principle of freedom. I then outline the three spheres of negative, reflexive and social freedom, and the internal articulations Continua a leggere

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Reconnaissance, empathie et pouvoir chez Axel Honneth: «lutte pour la reconnaissance» ou «lutte pour le pouvoir»?

Alexis Cukier

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Abstract: This paper provides an immanent critique of Honneth’s social ontology and theory of recognition, grounded on a partial reconstruction and criticism of the relations between empathy and power from his early writings to “The struggle for
recognition”. According to Honneth recognition refers to the normative uses of
empathy in the context of interactions from which power emerges. Domination is then conceived as the social stabilization, the practical rupture, as well as the ideological diversion of these uses of empathy.By setting the relations between empathy and power against the background of identity, consent and ethic,
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“Questa testa di Medusa dentro”. Politiche della delegittimazione ne ‘Il dissidio’ di J.-F. Lyotard

Sergio Alloggio

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This article is the first part of a two-part essay that approaches Lyotard’s masterpiece Le différend aiming at a structural reconfiguration of the book itself. The second part of the essay will appear in the next issue of Consecutio temporum. As a general introduction to the Lyotardian emphasis on judgment, I use a self-absolutory confession made by Derrida in his Before the Law, a confession on the decisive role played by judging in Derrida’s own deconstructive enterprise as a whole. The Differend is then genealogically analyzed to show how a specific ontology, epistemology and Continua a leggere

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Guido Calogero ed Ernst Cassirer: un incontro a distanza

Roberto Finelli

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1.Semanticità ed asemanticità del pensare umano.Continua a leggere

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La “société naissante”. Passione, riconoscimento, diritto nel ‘Discorso sull’origine della disuguaglianza’ di J.-J. Rousseau.

francesco toto

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I. Ad un primo sguardo il Discorso sembra abbracciare una riformulazione particolarmente aspra della classica opposizione tra due ordini di realtà, irriducibili l’uno all’altro, tale da permettere a diversi interpreti di parlare, ad esempio, di un «rejet comme absurd du monisme materialiste»[1], o di una «permanence et approfondissement du dualisme cartesien»[2]. Da una parte, in quanto null’altro, in ultima istanza, se non «funzione puramente animale»[3], semplice modo di funzionare della «machine ingénieuse» del corpo, la sensibilità sarebbe sottoposta  alla rigida necessità e allo … Continua a leggere

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Una libertà post-liberale e post-comunista. Riflessioni sull’etica del riconoscimento

Roberto Finelli

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1. Le due libertà.

La ricerca della più recente filosofia pratica tedesca, in particolare grazie ai lavori di Axel Honneth, è sbocciata nel risultato di ridefinire alcune categorie fondamentali della teoria sociale e politica.

L’acquisizione teorica più originale e significativa appare concernere l’allargamento del concetto di libertà, definibile ora, non solo come assenza o riduzione dei limiti che il mondo esterno pone all’attività di un soggetto, ma anche – e nel verso di una pari importanza –  come riduzione dei limiti che il mondo emozionale interno pone allo stesso soggetto. “Libertà” è infatti concepibile … Continua a leggere

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