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Archivi categoria: CT 5
EDITORIALE: Karl Marx e il suo deficit originario
Roberto Finelli
Il deficit originario di Karl Marx
1. Ciò che di Marx oggi non è più possibile accettare non è certamente la critica dell’economia – che invece trova sempre più conferme – quanto l’antropologia e la filosofia della storia che ne consegue. In buona parte dell’opera di Marx c’è infatti un deficit profondissimo di analisi e comprensione della soggettività, che ha avuto conseguenze assai negative nelle storie dei movimenti operai e delle emancipazioni sociali che si sono richiamate al marxismo.
Un deficit, la cui presenza è sempre stata espressa, e insieme dissimulata, proprio dal suo opposto, qual … Continua a leggere
Pubblicato in CT 5
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Il momento messianico di Marx
Étienne Balibar
Sie sitzen am Webstuhl und fletschen die Zähne:
Deutschland, wir weben dein Leichentuch,
Wir weben hinein den dreifachen Fluch –
Wir weben, wir weben!1
Nel presente articolo vorrei riesaminare, e se possibile chiarire, una questione ricorrente dell’interpretazione del pensiero di Marx: quale rapporto c’è tra il suo concetto di politica e la sua dimensione religiosa (teologica)? In vista del confronto che questo numero della Revue Germanique Internationale vuole indicare, ma anche in ragione dell’importanza strategica che bisogna, credo, conferirgli, mi interesserò essenzialmente ad un testo: l’articolo pubblicato nel marzo 1844 … Continua a leggere
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L’uomo come zoon politikon. Società, comunità e associazione in Marx
Luca Basso
L’articolo è incentrato sull’antropologia marxiana, a partire dall’idea secondo cui l’uomo è uno zoon politikon. In particolare, nella Einleitung del 1857, si afferma proprio che l’uomo è uno zoon politikon, e nel primo libro del Capitale, si ribadisce tale concetto, sottolineando il fatto che l’espressione indicata può essere tradotta con “animale sociale”, più che con “animale politico”. Più avanti ritornerò su tali passi, mostrando il fatto che non possono venire interpretati a partire dalla convinzione di un presunto “aristotelismo” di Marx: l’elemento dello zoon politikon viene completamente “trasvalutato” rispetto ad Aristotele. Questo rilievo sull’uomo come … Continua a leggere
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Il Capitale come Feticcio Automatico e come Soggetto, e la sua costituzione: sulla (dis)continuità Marx-Hegel
Riccardo Bellofiore
Abstract: This article will deal in two steps with the Marx–Hegel (dis)connection in Capital. First, I’ll present a survey of what I take to be the most relevant positions about the role of dialectics in Marx. Second, after reviewing Marx’s criticisms of Hegel, I’ll consider the debate within the International Symposium on Marxian Theory. Third, I will argue that it is exactly Hegel’s idealism which made the Stuttgart philosopher crucial for the understanding of the capital relation. Here, I will refer to the ‘Hegelian’ Colletti of the late 1960s-early 1970s, to Backhaus’ dialectic of the form … Continua a leggere
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Lettere di Marx a Ruge
Pierre Macherey
Nel marzo 1844 apparve l’unico numero della rivista che Marx, allora deciso a prendere in teoria ed in pratica la massima distanza dalla Germania, aveva fondato a Parigi con Arnold Ruge. Questa pubblicazione comprendeva tre contributi firmati da Marx: uno scambio di lettere con Arnold Ruge, l’articolo su La questione Ebraica (in risposta ad un articolo pubblicato sotto lo stesso titolo da Bruno Bauer) e un’Introduzione alla critica della filosofia del diritto pubblico, redatta a partire del commentario dei passi della terza parte dei Lineamenti della filosofia del diritto di Hegel consacrati allo Stato costituzionale, … Continua a leggere
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Il ritorno della dialettica. Recenti letture del Primo libro del Capitale a firma di Harvey e Jameson
Marco Gatto
1. Pur tenendo conto dell’imprescindibile differenza tra i due approcci al testo, le interpretazioni che David Harvey e Fredric Jameson hanno recentemente offerto del primo volume di Das Kapital condividono molto più di quanto si creda[1]. Non solo perché i due studiosi americani incarnano differenti figure intellettuali: Harvey si definisce da sempre geografo e urbanista e il suo interesse filosofico, seppure solo in apparenza periferico, è spesso spostato in un secondo piano; Jameson è un teorico della cultura (e della letteratura, in particolare) sensibile alla lezione di Lukács e della Scuola di Francoforte (con una predilezione … Continua a leggere
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Sul cosiddetto «Capitolo sesto inedito» di Karl Marx. Appunti di lettura e considerazioni critiche
Giovanni Sgro’
1. Premessa
Il cosiddetto Capitolo sesto inedito rappresenta ‒ insieme ai Grundrisse ‒ uno di quei manoscritti marxiani che nel corso degli anni Settanta del secolo scorso hanno avuto grande diffusione e notevole recezione in Francia, in Germania e anche in Italia, dove fu tradotto per la prima volta nel 1969 da Bruno Maffi per i tipi de La Nuova Italia[1] e fu poi oggetto di una fortunata serie di lezioni di Claudio Napoleoni (Torino, Bollati Boringhieri, 1972).
Nel presente contributo cercherò di offrire una sorta di “percorso di lettura” personale (§ 3) del denso testo del … Continua a leggere
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La distinction entre forme e contenu de la valeur, ou la préhistoire de la découverte du « travail abstrait » par Marx
Zaira Rodrigues Vieira
Dans le texte qui suit, nous montrerons les avancées accomplies par Marx, dans les Grundrisse, notamment avant sa découverte de la catégorie de force de travail. Avant cette découverte, c’est de l’échange – et pas encore du travail lui-même – qui découlent les déterminations universelles de ce mode de production. Dans le premier chapitre de ces manuscrits, le temps de travail en général ‒ première appellation de ce que Marx désignera après le temps de travail socialement nécessaire ‒ est conçu comme détermination de la valeur d’échange en tant qu’argent. La distinction définitive … Continua a leggere
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Il capitale: un’economia del capitalismo in una teoria della società moderna. Dialogo con Gérard Duménil
Jacques Bidet
0. Le seguenti riflessioni nascono in parte da una serie di discussioni avute con Gérard Duménil[1] a margine di una stretta collaborazione nella scrittura di un libro[2]. Partiamo entrambi da un’idea comune: la società contemporanea presuppone tre forze sociali primarie, che allora chiamavamo (provvisoriamente e per compromesso) “capitalisti”, “quadri e competenti” e “classi popolari”. La coesione tra le prime due è andata indebolendosi a partire dagli anni ’30 sotto la pressione della terza, ma si è rinsaldata negli anni ’80 sotto l’egida della prima e nella forma del neoliberismo. In mancanza di una … Continua a leggere
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Marx lettore di Spinoza. Democrazia, immaginazione, rivoluzione.
Vittorio Morfino
La Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico ha la forma di una serie di annotazioni alla terza sezione (lo Stato) della terza parte (l’Eticità) dei Lineamenti di filosofia del diritto di Hegel, in particolare ai paragrafi 261-313, la quasi totalità dei paragrafi dedicati da Hegel al «Diritto statuale interno» (dal 260 al 320)[1]. L’opera, quantomeno la sua ultima stesura, è della primavera-estate del ’43, il periodo di Kreuznach precedente al trasferimento a Parigi[2], ma fu pubblicata da Rjazanov solo nel secolo successivo, nel 1927[3]. … Continua a leggere
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La Teologia del denaro di Walter Benjamin: il debito
Mario Pezzella
TEOLOGIA DEL DENARO. IL DEBITO
1. In un frammento del 1921, Il capitalismo come religione[1], Walter Benjamin ha messo in rilievo in che misura il debito sia diventato l’oggetto di culto di una vera e propria teologia del danaro, che ha sostituito in larga misura la “teologia politica”. Benjamin radicalizza le idee di Weber sul rapporto tra modo di produzione capitalista e cristianesimo. Se per Weber il capitale nella sua forma moderna è stimolato dalla concezione calvinista della grazia e del peccato e poi procede alla sua secolarizzazione profana, per Benjamin è esso stesso religione: priva … Continua a leggere
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Sul “marxismo” di Gramsci
Fabio Frosini
Il marxismo di Gramsci: in questa espressione si annida un’intera serie di questioni aperte, fonti di equivoci e di dispute. Gli equivoci in realtà scaturiscono da una duplice sorgente, vale a dire la nozione di “marxismo” e quella di “affiliazione” o “appartenenza”. Anche solo pochi decenni fa ‒ lo spartiacque può essere fissato per comodità, almeno in Italia, al giro di boa del centenario del 1983 ‒ entrambe queste sorgenti sembravano essere per un verso troppo calda materia del contendere, per un altro scenari illuminati di una luce eccessivamente viva e ravvicinata, perché … Continua a leggere
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Lutto e ritorno dell’arcaico. Il problema del sottosviluppo a partire dalle indagini di de Martino
Roberto Evangelista
Uno dei fuochi principali delle ricerche di Ernesto de Martino ha a che fare con l’osservazione del Mondo popolare subalterno (come scrive nell’articolo del 1949)[1] nell’Italia meridionale. De Martino porta la sua attenzione sulle condizioni arretrate di questa parte del Paese, proprio mentre il capitalismo italiano si sviluppa attraverso il ruolo dirigista dello Stato. Le forme magiche proprie del mondo contadino si conservano in una certa maniera grazie a condizioni di vita che non ne permettono il superamento. Stando ai risultati del saggio Morte e pianto rituale, si vede che de Martino traccia una vera e … Continua a leggere
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Teoria critica della società? Critica dell’economia politica. Adorno, Backhaus, Marx
Tommaso Redolfi Riva
Abstract: The aim of this paper is to show that Marx’s analysis of the form of value can give foundation to the main concepts of Adorno critical theory of society.
The concept of society as objective totality, developed by Adorno in his sociological writings, finds its own core in the concept of exchange understood as real abstraction. In the reflection of Adorno, the notion of real abstraction, taken from Alfred Sohn-Rethel, remains undetermined, and the task of showing the genesis of the social objectivity remains at the stage of a project.
Marx’s critique of political economy, … Continua a leggere
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Dialettica o tragedia? Lucien Goldmann e la scommessa sul significato possibile delle azioni umane
Guido Grassadonio
I. Il pari come cuore del pensiero di Lucien Goldmann
Il pensiero di Lucien Goldmann non gode al giorno d’oggi di particolari fortune. Se alcuni dei suoi antichi allievi continuano a citarlo nei loro lavori, mantenendo con lui e con la sua opera un dialogo aperto, per la maggioranza di studiosi e ricercatori è un nome fra i tanti che vissero la travagliata, ma ormai superata, storia del marxismo degli anni ’50 e ’60. In particolare, ci si ricorda di lui come sociologo della letteratura. Come recita lo stesso titolo di uno fra i suoi testi più … Continua a leggere
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Razionalità, sviluppo delle forze produttive e sfruttamento. Cosa può dirci ancora il marxismo analitico.
Stefano Bracaletti
La definizione «marxismo analitico» (analytical marxism) si è ormai imposta per identificare alcuni autori che, tra la fine degli anni settanta e la metà degli anni ottanta, hanno tentato una lettura dei testi marxiani e di vari concetti chiave del materialismo storico – quali sfruttamento, classe e coscienza di classe, forze produttive e rapporti di produzione – con gli strumenti della filosofia analitica (G. Cohen) e alla luce di una serie di sviluppi delle scienze sociali del 900, in particolare di alcuni paradigmi che cominciano ad affermarsi pienamente a partire dagli anni 60. Questi paradigmi … Continua a leggere
Pubblicato in Storia delle idee
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Pugni al lavoro
Loïc Wacquant
This article dissect the social structuring of bodily capital and bodily labor among professional fighters in an American metropolis based on a three-year apprenticeship of the craftt and ethnography of a boxing gym in the black ghetto of Chicago. The pugilist’s body is simulteanously his means of production, the raw materials he and his handlers (trainer and manager) have to work with and on, and the somatized product of his past training and extant mode of living. Bodily capital and bodily labor are thus linked by a recursive relation which makes them closely dependent on one another. The … Continua a leggere
Pubblicato in Filosofia della vita quotidiana
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Il Mosè di Michelangelo. Arte, lutto e ragione
Mariannina Failla
1. Arte e lutto
Iniziamo da alcune riflessioni sull’arte che non ricalcano i tipici passaggi freudiani sulla fantasia[1], anche se in seguito troveranno un possibile punto di incontro con essi. Le considerazioni che vogliamo fare mettono, piuttosto, sul tappeto un altro aspetto della produzione artistica: il suo rapporto con l’eterno e conseguentemente con il caduco. Entriamo così nella sfera dell’ebraica insuperabile opposizione – come voleva Hegel[2] – di caduco ed eterno, nei cui confronti Freud assume una posizione interessante: è il caduco ad aumentare il valore dell’arte. «Il valore della caducità è un valore di … Continua a leggere
Pubblicato in Freudiana
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Dalla Struttura alle Scene. Riflessioni sull’itinerario teorico e politico di Jacques Rancière
Giovanni Campailla
This paper examines the reflection that Jacques Rancière developed, particularly, during the Sixties and Seventies. In this period, he contributed, at first, at the drawing up of the Lire le Capital, but, in the aftermath of May 1968, he criticized the structuralist reading of the Marx’s works carried out by Althusser. Rancière, through the critique to the positions of his ex master, created an original thought that investigates the contradictions of the critical theories. Finally, the paper suggests that the important proposal of rancièrian thought is the analysis of the “scenes of the emancipation”.
***… Continua a leggere
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Dio: inesistente e ineliminabile
Christoph Türcke[1]
[In coincidenza con la pubblicazione della traduzione italiana de Il sogno di Gesù. Psicoanalisi del Nuovo Testamento di Christoph Türcke (Rosenberg & Sellier, Torino 2013) che interpreta la genesi del cristianesimo come rielaborazione di un duplice trauma – quello vissuto da Gesù nel suo scontro con il Battista e quello vissuto dai suoi discepoli per la crocifissione del loro maestro – pubblichiamo un saggio del filosofo tedesco apparso a suo tempo sulla rivista Merkur (un secondo saggio, Ritorno al rumore, comparirà sul numero 6 della nostra rivista).
Da oltre trent’anni attivo protagonista nel dibattito culturale … Continua a leggere
Pubblicato in Storia delle idee
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‘R professore filosofo. Le poesie di Pierino Pennesi
Pierino Pennesi. Nasce ad Allumiere nel 1947 e ci vive fino all’età di 11 anni quando, non potendo continuare la scuola per ragioni economiche, invitato dallo zio frate domenicano, si trasferisce nel collegiodi S.Domenico di Arezzo qui prosegue gli studi fino alla quinta classe ginnasiale; vestito l’abito religioso si sposta a Pistoia dove frequenta il liceo classico presso il locale Seminario Vescovile. Inizia gli studi universitari interni nello Studentato Domenicano di Pistoia ma, entrato in conflitto interiore con la vita religiosa, dopo il primo anno lascia l’abito e torna al suo paese di origine.
Riprende a studiare per conseguire la … Continua a leggere
Pubblicato in L'anima e le forme
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Costanzo Preve, Una nuova storia alternativa della filosofia. Il cammino ontologico-sociale della filosofia
Oscar Oddi
Costanzo Preve, Una nuova storia alternativa della filosofia. Il cammino ontologico-sociale della filosofia, Petite Plaisance, 2013.
La quarantennale, prolifica, produzione saggistica (per lo più ignorata e silenziata, quando non diffamata, dal circuito culturale-accademico mainstream, specie da quello egemonizzato dalla “sinistra”, compresa quella sedicente “radicale”e/o “antagonista” che dir si voglia, in tutte le sue più disparate e residuali diramazioni) di Costanzo Preve trova una sorta di sistematizzazione nella sua ultima fatica Una nuova storia alternativa della filosofia. Il cammino ontologico–sociale della filosofia, Petite Plaisance, Pistoia, 2013, pp. 538, € 30,00. Opera vasta e profonda, rappresenta … Continua a leggere
Pubblicato in Recensioni, discussioni e autocritiche
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Recensione di “Libertà, prassi, soggettività. La filosofia di Marx”
Roberto Bravi
“Libertà, prassi, soggettività. La filosofia di Marx” di Guido Grassadonio (Malatempora 2013 p. 96) è un libro centrato sul tema della soggettività in Marx, nel suo intreccio con quello della libertà e della prassi. La triade così esposta anche nel titolo del testo, si configura quindi come un percorso a tappe volto a produrre una sempre maggiore chiarificazione della posizione marxiana.
La tesi dell’autore è che nonostante il parricidio compiuto da Marx contro la filosofia di Hegel e più in generale contro l’idealismo tedesco il legame con la filosofia tedesca precedente (Schelling e Hegel in particolare), proprio … Continua a leggere
Pubblicato in Recensioni, discussioni e autocritiche
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Recensione al libro “Esperienze. Corpo, visione, parola nel lavoro psicoanalitico”, di Lucio Russo
Giorgia Aloisio
Corpo, visione, parola: tre concetti di difficile definizione, intensamente evocativi ma diversi. Eppure, il fil rouge che lega questi tre concetti resta sempre saldo e coerente all’interno del discorso di Lucio Russo.
La riflessione parte e si dipana da quella del fondatore della psicoanalisi, Sigmund Freud, da cui Russo individua quelli che ritiene gli aspetti imprescindibili della teoria e della pratica analitiche: tempo, inconscio, analisi del transfert, legame che unisce indissolubilmente corpo e psiche. Freud è il maestro del quale non è possibile fare a meno, che ha posto le pietre miliari della professione terapeutica ma che, … Continua a leggere
Pubblicato in Freudiana
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